Adoro Adoro adoro le zeppolelle di alghe. Quando le
ho assaggiate per la prima volta ne ho mangiate ininterrottamente per il tutto
il tempo del mio soggiorno partenopeo. Hanno un sapore deciso, particolare. A
Napoli le alghe si vendono in pescheria, in altri posti credo sia un po’ più
difficile.
Addirittura una volta dopo una bella
spesa in pescheria, mi regalarono un po’ di pasta già lievitata con le alghe.
Occhi a cuoricino proprio.
Mancando da un po’ a Napoli, come
potevo fare per reperire le alghe qui a Roma? Nulla, mi sono inventata un’alternativa:
le alghe già condite, del punto vendita giapponese nel market carrefour.
Rientrata a casa, zeppollelle
fritte di alghe furono.
Mi sveglio al mattino e un nuovo scenario mi accoglie e (s)travolge
ogni volta perché ogni giorno è diverso.
Colgo l’attimo per ogni cosa, assorta tra le mille faccende da
fare, combattendo tra stanchezza, ozio e cose che si devono fare.
In quest’ultimo anno di vita ho capito che non conta molto il
domani o il dopodomani, quando si hanno figli così piccoli sono loro a decidere
il ritmo dei tuoi giorni, tra sorrisi, coccole e pianti.
Trovo il mio conforto ora e adesso, qui in questo preciso
momento.
Vivere il presente, organizzare i prossimi 10 minuti, quarto
d’ora e andare avanti così ad oltranza.
Scrollarsi di dosso le cose futili-inutili, decidere che la
tua felicità possa essere una fetta di torta in un caldo pomeriggio d’autunno,
quando le luci diventano fioche e aspetti il ritorno di qualcuno che ti ama.
Questa è la felicità . Gioiamo di queste piccole cose.
Bando alle ciance, si è aperta la stagione delle polpette.
Fritte, al forno, da sole o accompagnate!
Decine di varianti, di tutti i colori e sapori dell’autunno,
croccanti fuori e morbidissime dentro, con ripieno filante.
Queste sono solo le prime che aprono la mia stagione del
cuore…
Polpette di broccoli con ripieno di scamorza affumicata.
Tutte le volte che ho fatto la chiffon cake, non ho mai avuto la possibilità di fotografare,
le circostanze erano sempre avverse, ma questa volta no, non potevo esimermi.
Io vi avverto, ma sono sicura che già lo saprete, questo
dolce genera dipendenza, semplice da fare, leggero come una nuvola e buono da
fare paura!
Per un’occasione speciale ho scelto di fare la versione di
Valentina “Estate” con naturalmente qualche variante estetica.
Trascorrere minuti e minuti tra gli scaffali del market bio, tra cereali, farine, pasta,
cosmesi, in contemplazione, con una lista
della spesa infinita e nuovi prodotti da provare.
Tra le tante cose porto via con me questo mix di cereali:
bulgur e quinoa rossa.
Numerose caratteristiche nutrizionali con diverse proprietÃ
benefiche.
Per questo piatto ho deciso di utilizzare tutte verdurine
saltate in padella con un po’ di olio e curcuma.
Decisamente light e buono.
Qui ogni giorno è una scoperta e arrivare indenni alla fine
della giornata è una scommessa, una sorta di addestramento “a vita” senza pausa,
una specie di giostra meravigliosa in continuo movimento.
Avere il tempo di cucinare è un sogno, e mentre mi
destreggio in giochi di prestigio e slalom tra oggetti sparsi per la casa e
piccole pesti che si attaccano alle caviglie, si accendono i fornelli, complice
il mio compagno e socio in affari che mi distrae “Fagiolino” e finalmente si
cucina.
Primi
assaggi, primi dentini, prima volta al mare.
Un’estate
fatta di abbracci, di famiglia e persone care, di rivelazioni, promesse e
meraviglie.
E in questo
mare di emozioni per ogni prima volta e di scoperte, tra sorrisi e sorsi di felicità , abbiamo bevuto litri di estratti, colorati, insoliti e combinati
in infinite possibilità .
Questo è uno
dei miei preferiti, perché contiene la rivelazione, l’alga del futuro, un
superfood d’eccellenza, l’alga spirulina.
"L'eccessivo
valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è
senza dubbio il peggior nemico del piacere."
H. Hesse
Cerco di fare tesoro
di queste parole, mantenendo dei rituali fatti di gesti lenti nonostante la
velocità che ci impone la vita quotidiana.
A volte riesco a volte
no.
A volte ci esce anche
qualche foto di uno dei gesti che più in assoluto mi piace fare: cucinare.
Con calma, preparo tutti gli ingredienti, e all’ultimo minuto assemblo il piatto, facendo l’equilibrista abile con Dario Fagiolino che cerca di mettere le mani nel piatto
e vuole assaggiare ogni cosa presente sul tavolo! (questo ragazzo mi darÃ
soddisfazioni - Già me lo immagino a fare appunti e critiche ai miei piatti come un critico gastronomico)
♡
Ingredienti:
Cipolla
basilico
Vino bianco secco
Prosciutto crudo o
speck (io prosciutto crudo di Bassiano)
Fiori di zucca (detti
ciurilli)
Scialatielli
Le previsioni meteo portavano cattivo tempo per questo week end
e quale migliore occasione per accendere il forno?
Per me ogni scusa è buona, per mettere le mani in pasta, per
infornare e mangiare un bel rotolo di pane fumante e farcito per benino.
Alziamo i calici e brindiamo agli accenni di un agognato
autunno in piena estate.
Ingredienti:
100 gr di farina di tipo 2 macinata a pietra
100 gr do farina di farro bio
60 gr di LI.CO.LI
6 gr di sale
10 gr di olio evo
200 gr di mortadella con tartufo
100 gr di provolone piccante in scaglie sottili.
Finestre spalancate, raggi di sole che
illuminano la stanza, io e te sul lettone accarezzati da candide lenzuola di
lino, questi sono i nostri pomeriggi di amore e coccole. Finalmente ti
addormenti a pancia in giù, dopo aver lottato con lenzuola, peluche, dudù,
ciuccio e tutto quello che ti capitava per le mani.
Shhhh, mi godo questo meraviglioso
momento di quiete, e mi concedo una fetta di questa tarte al caramello salato come
premio per essere sopravvissuta a quest’altra giornata di mamma di piccola peste.
Non avevo voglia di cucinare ma voglia di mangiare una
cosetta sfiziosa.
Apro il frigo e tò a caso trovo la pasta fillo che m’implora
da giorni di utilizzarla, così l’accontento.
E mi tocca improvvisare con il ripieno, pochi ingredienti,
molta tradizione: friarielli, salsiccia e provola affumicata e semini vari che
non guastano mai.
Sono in Puglia dalla mia famiglia per qualche giorno,
Fagiolino dorme, io e mia mamma siamo in cucina, se non mettiamo le mani in pasta, non siamo felici e quale
migliore occasione per fare i taralli pugliesi?
Quelli “scaldati” ovvero prima bolliti e poi cotti in forno,
fragranti, con olio d’oliva VERO, se poi di produzione propria meglio ancora,
con aggiunta dei semini di cui siamo matti.
Non perdiamo tempo, abbiamo poca autonomia, prima che il
piccolo gigante si svegli e inizi a reclamare mamma, nonna e zii ;)
Ogni volta che propongo un dolcetto con una granella di noci
dentro, si ripete la stessa scenetta:
lui: “eh ma non è la torta alle noci”
io: eeeh no!
Tutte le volte, tutte la santissime volte! Perché lui è
cresciuto a suon di torta di noci, ma non una qualsiasi, no, quella della Zì
Filomena!
Devo ammettere però che la mia onestà mi impone di fare una
doverosa ammissione, ossia, la torta alle noci della Zia Filomena è veramente
veramente buona.
Così, alzo il telefono e chiamo la Zia Filomena,
ed è uscito fuori questo:
200 gr di farina
200 gr di zucchero
100 gr di burro
100 gr di olio d’oliva
4 uova
1 bustina di lievito per dolci
15-20 noci tritate grossolanamente.
E niente dopo giorni densi di stanchezza misti a gioia ed
amore, capelli e faccia stropicciati, tramonti e albe con lui in braccio,
sbadigli, ore di contemplazione mentre dorme e ancora sbadigli, si riesce anche
a cucinare un piatto carino per persone carine dai sentimenti carini.
Che si fa?
Prendiamo la confortevole tradizione uniamola con la
stimolante innovazione ed esce un piatto come questo.
Bando alle ciance.
Tradizione pugliese: Orecchiette broccoli e funghi
cardoncelli
Innovazione mia: pomodorini glassati e mollica fritta alla
curcuma
Adoro adoro adoro la pizza, la mangerei ogni giorno pure a
colazione!
Per me la pizza è una cosa seria e in quanto tale tratto l’impasto con amore,
gli parlo, non lo stresso, non lo schiaccio, affondo dolcemente le mie dita nell’impasto,
lo adagio nella teglia e lascio che si esprimi in tutta la sua bellezza, dopo
luuunghe ore di lievitazione.
Sono pazza? Si-si-si,
ma quanta soddisfazione mangiare una signora pizza homemade.
Per questa pizza ho usato il carbone vegetale per il resto
quello che avevo in casa.
Manco da un po’ di tempo, se dovessi fare un sunto direi: un insieme di
giorni che contengono un groviglio di sentimenti, emozioni, gioia, dolore, lacrime,
risate, abbracci, baci (tanti promessi e pure dati).
La nascita, la Vita, due mesi di un cucciolo d’uomo,
le notti insonni, il sonno perso, il suo respiro sul mio collo, tanta
stanchezza ma tanta felicità , e poi ancora tanta stanchezza, molti abbracci,
baci a profusione, insicurezze, lacrime di gioia, lacrime e basta, gli ormoni
impazziti!
L’Amore. Quello forte. Quello che parte dallo
stomaco. Quello che ti stordisce.
E il non avere tempo per la cucina fa parte
sempre dell’amore di cui sopra, quindi colgo ogni singolo attimo e ne
approfitto per dedicarmi un po’ di coccole...