Non mi piace molto “mangiare fuori”, perché principalmente il concetto di mangiare non mi garba. Mangiare non per necessità ma per fare un’esperienza.
Era da tanto che non mi capitava e sono felice di condividere con voi questo mio "viaggio".
Ho scoperto per caso durante una trasferta di lavoro il ristorante Antica
Taverna a Nettuno, un ristorante di nuova generazione, orientato verso una
proposta culinaria totalmente a base di pesce, portate originali ma allo stesso tempo semplici.
Il proprietario giovanissimo, preparatissimo, attento alla ricerca della
qualità e dell’innovazione.
Lo chef altrettanto giovane, un’artista, che concilia tradizione e
creatività .
Prodotti selezionati e non casuali...
Per me ogni portata è stata un’emozione, perché troppo spesso queste
realtà nel mondo della ristorazione sono delle eccezioni. Se volete spaghetti allo scoglio, cambiate aria, perché qui ci sono solo
piccole e curate opere d’arte.
E scusatemi se poco!
E scusatemi se poco!
Questo è stato il mio personalissimo menù, non alla carta, deciso chiacchierando con il titolare, disponibile e curioso verso le esigenze del cliente (quindi, ogni volta potrebbe essere la prima volta):
Antipasto Finger food:
Insalata di polipo su letto di valeriana;
Filettino di sogliola su crema di broccoli;
Polpettine di verdure e merluzzo;
Cestini di pasta kataifi ripieni di insalatina di peperoni e calamari julienne;
Strudel salato con melanzane e calamari.
Primo:
Calamarata con pesto di pistacchi e gamberi bianchi.
p.s.: Chiedo venia...avrei tanto voluto avere con me la mia reflex, questa recensione è assolutamente incompleta, no photo-little enjoyment.
Ma non escludo che potrei cimentarmi nell'esecuzione di una di queste preparazioni, stay tuned.
Ma non escludo che potrei cimentarmi nell'esecuzione di una di queste preparazioni, stay tuned.
Voglio fare in un
solo giorno tutto quello che non riesco mai a fare durante la settimana.
Il risultato è che arrivo a casa stanchissima per i mille giri fatti da un capo all’altro della città ed il lunedì sono stanca più che mai.
Il risultato è che arrivo a casa stanchissima per i mille giri fatti da un capo all’altro della città ed il lunedì sono stanca più che mai.
Ma questo fine settimana lo dedico a me…
ME TIME!
Gesti lenti, respiri profondi, bei propositi…
Vi lascio a questa ricetta confortevole...
Vorrei in ordine sparso:
- Fare solo le cose che voglio senza risultare “sgradevole” agli altri, impresa difficilmente impossibile;
- Avere più tempo a disposizione per fare tutto con tutti di tutto di più.
E per il momento mi accontenterei solo di questo…
Nel frattempo mentre mi agito e pure parecchio perché il
tempo mi sfugge e quel poco che ne ho a disposizione lo vorrei impiegare come
dico io, mi ritaglio sempre un piccolo intervallo per fare esperimenti in
cucina.
Uno di quelli ben riusciti e graditi è stato questo!
Qualche minuto fa, mi arriva una mail con un link: “guarda
chi c’è”!
Siamo sul sito della Repubblica…
clicco sul link, si apre la pagina e appare lei…
Mia mamma!
Vederla così in tutta la sua bellezza su Repubblica mi fa
battere forte il cuore.
A fotografarla, mia sorella, un’altra bella!
Me la guardo e me la riguardo, ancora non ci credo…
Ultimamente sono in fissa con i centrifugati e con l’arrivo della bella stagione, vi avviso, ce ne saranno tanti!
Questa è la versione soft senza alcolici, adatta anche ai più piccoli.
Ho pelato e spuntato le carote e passate alla centrifuga,
aggiunto anche le arance pelate, una mela, il succo di mezzo limone e per
dolcificare un po’ di zucchero di canna.
Enjoy your smoothies!